veronica de martin


essere in relazione — se chiudiamo gli occhi, facciamo un respiro profondo e richiamiamo alla mente ricordi colmi di significato, subito ci rendiamo conto di come essi siano strettamente legati ad un luogo specifico. Quell’immagine di un luogo ci permette di percepire il flusso e la profondità del tempo. L’uomo infatti non è capace di concepire o ricordare il tempo nella sua dimensione astratta: riesce a coglierlo per mezzo di tracce, esperienze sensoriali e dettagli specifici. Una serie di frammenti che vanno a definire la memoria visiva dei luoghi. Attraverso queste brevi sequenze, di sei differenti paesaggi, viene raccontato come l’architettura, attraverso i suoi dettagli, sia perennemente in dialogo con il corpo. Dialogo questo che consente ad essa di uscire dall’ambito dell’astrazione in un processo di genesi del ricordo, possibile solamente grazie all’esperienza fisica dello spazio  2018.21



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