lo spazio minimo vernacolare alpino2024
Nell’estate del 1946, un giovane architetto
americano di nome George Everard Kidder
Smith arriva in Europa con una vecchia automobile e diverse macchine fotografiche. L’obiettivo? Conquistare fotograficamente la Svizzera
in soli tre mesi, raccontandone l’architettura
nativa e moderna del primo dopoguerra. Quattro anni più tardi, nel 1950, viene pubblicato il
libro Switzerland Builds. Negli anni successivi
verranno realizzati altri libri divulgativi sul
tema, tra cui alcune pubblicazioni fotografiche.
Particolarmente rilevante è Der Fels ist mein
Haus dell’architetto e fotografo svizzero
Werner Blaser, volume del 1976 che documenta
l’architettura tradizionale in pietra dei villaggi
svizzeri. Questi due autori, entrambi attivi nel
secondo dopoguerra, hanno analizzato attraverso il mezzo fotografico l’architettura vernacolare del paese, divulgandola poi tramite la
forma del libro.
Attraverso una campagna fotografica, sono
state percorse le alte valli alpine della Svizzera
meridionale, alla ricerca delle architetture
native documentate dai due autori, riproponendone inquadrature e atmosfere. Questo ha
permesso di osservare oggi la straordinaria varietà espressiva di queste architetture minime,
cogliendone mutamenti e permanenze.
Analizzando visivamente le tecnologie costruttive e le varie configurazioni di questi edifici,
emerge come ogni forma derivi da uno scopo
preciso, legato all'uso ed alla scelta dei materiali del luogo. Un ritrovato approccio mentale
alla progettazione, che non può prescindere
dall’osservazione del paesaggio e dalle materie
prime che questo offre. Un’architettura senza
architetti che è manifestazione genuina e veritiera di esigenze e materiali di ogni luogo.
esposizione
16 novembre — 15 dicembre
2024
Fondazione Ado Furlan, Pordenone
allestimento condiviso per la nona edizione di Quaderni di Viaggio - Borsa di studio Giannino
Furlan. Due esperienze di viaggio in dialogo
per raccontare le tradizioni costruttive e lo
stato attuale dell’architettura alpina in
Svizzera.
crediti
progetto espositivo: aron de cesero, veronica de martin
supporti espositivi: aron de cesero
fotografia: veronica de martin
stampe fotografiche: fineart connection